• Il regime flat tax ha l’obiettivo di agevolare i soggetti che vogliono aprire la Partita Iva per l’esercizio di attività autonome, attraverso una tassazione agevolata e la riduzione della attività burocratiche.
• E’ prevista una tassazione del 15% ma, per coloro che non hanno mai svolto attività d’impresa, è ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività.
• Per rimanere nel regime di flat tax non si può superare il limite di 65.000 euro di incassi;
• La Flat tax si basa sul cosiddetto coefficiente di redditività che esprime un valore percentuale (diverso per ogni attività dal 40% all’86%) e rappresenta una stima statistica sulle spese sostenute per la propria attività.

L’imponibile  è il valore sul quale viene applicata una percentuale al fine del calcolo delle imposte e dei contributi. Se sei in regime forfettario devi sapere che l’imponibile fiscale è utilizzato per il calcolo delle tasse (al 5% o al 15%), mentre l’imponibile previdenziale è utilizzato per il calcolo dei contributi degli artigiani, commercianti, gestione separata, casse degli ordini professionali.

L’imponibile fiscale si calcola come segue:

INCASSI – COSTI forfettari – Contributi versati l’anno precedente

L’imponibile previdenziale si calcola come segue

INCASSI – COSTI forfettari

Nel caso di attività professionali senza Albo dovrai iscriverti all’INPS (Gestione Separata) e versare i relativi contributi che verranno calcolati applicando il 25,72% sull’imponibile previdenziale (differenza tra incassi e costi forfettari dati dalla percentuale di redditività).

Facciamo un esempio nel caso del professionista senza albo

Attività socio-sanitaria →  incassi di 20.000 euro e coefficiente di redditività del 78%.

Supponiamo che l’anno precedente siano stati versati 3.000 euro di INPS.

Imponibile previdenziale → 20.000x78%= 15.600

INPS da pagare → 15.600×25,72%= 4.012

Imponibile fiscale → 15.600-3.000(INPS anno precedente)= 12.600

Imposta da pagare → 12.600×15%= 1.890 (o 5%= 630 se nuova attività)

-Ciò che rimarrà in tasca i primi 5 anni è 20.000-4.012-630= 15.358 netti.

-Ciò che rimarrà in tasca gli anni successivi è 20.000-4.012-1.890= 14.098 netti.

Se hai una attività di impresa dovrai versare i contributi fissi di circa 3800 euro l’anno in 4 rate (maggio, agosto, novembre, febbraio dell’anno successivo) più i contributi in percentuale (24%) sull’imponibile previdenziale eccedente la soglia minimale di 15.878 (se sei un’impresa puoi richiedere la riduzione del 35% dei contributi INPS). L’INPS che è stato versato l’anno precedente abbasserà ulteriormente il valore sul quale calcolare l’imposta (imponibile fiscale).

Esempio nel caso della attività di impresa:

Attività di acconciatore (parrucchiere) →  incassi di 35.000 euro e coefficiente di redditività del 67%.

Notiamo subito che l’imponibile (incassi – costi forfait) eccede la soglia di 15.878, ne dovremo tenere conto nel calcolo.

Supponiamo che nell’anno precedente siano stati versati 3800 euro di Inps.

Imponibile previdenziale → 35.000x67%= 23.450

INPS da pagare sul minimale → 3.800 (con riduzione del 35% = 2.470)

imponibile INPS oltre il minimale → 23.450 – 15.878 = 7.572

INPS da pagare oltre il minimale → 7.572×24%= 1.817 (con riduzione del 35% = 1.181)

Imponibile fiscale → 23.450-3.800(INPS anno precedente)= 19.650

Imposta da pagare → 19.650×15%= 2.948 (o 5%= 983 se nuova attività)

-Ciò che ti rimarrà in tasca i primi 5 anni è 35.000-3.800-1.817-983= 28.400 (con la riduzione INPS 30.366).

-Ciò che ti rimarrà in tasca gli anni successivi è  35.000-3.800-1.817-2.948= 26.435 con la riduzione INPS 28.401).

… e se non emetto fattura?

Non dovrai pagare nessuna tassa ma se si un’impresa iscritta come artigiano o commerciante dovrai versare l’INPS per la quota fissa

aggiornato al 2020:

• Coloro che nell’anno precedente hanno conseguito un reddito da lavoro dipendente o assimilato superiore ai 30.000 euro
• Coloro che nell’anno precedente hanno sostenuto spese per lavoro dipendente o assimilato superiori a 20.000 euro
• I soggetti che nell’anno precedente hanno conseguito ricavi per un valore superiore a 65.000 euro
• I soggetti che svolgono attività soggette a Regimi Speciali Iva o a Regimi forfetari di determinazione del reddito:

• Agricoltura e attività connesse e pesca;
• Vendita sali e tabacchi;
• Commercio dei fiammiferi;
• Editoria;
• Gestione di servizi di telefonia pubblica;
• Rivendita di documenti di trasporto pubblico e di sosta;
• Intrattenimenti, giochi e altre attività di cui alla tariffa allegata al D.P.R. n. 640/72;
• Agenzie di viaggi e turismo;
• Agriturismo;
• Vendite a domicilio (porta a porta);
• Rivendita di beni usati, di oggetti d’arte, d’antiquariato o da collezione;
• Agenzie di vendite all’asta di oggetti d’arte, antiquariato o da collezione.

• I soggetti che, contemporaneamente all’attività con Partita Iva, partecipano a: società di persone, imprese familiari oppure che “controllano” Società a responsabilità limitata o Associazioni in partecipazione e con la Partita Iva individuale esercitano attività economica riconducibile a quella della società (o associazione);
• I soggetti non residenti, a meno che non risiedano in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in uno stato che abbia speciali accordi con l’Italia e che comunque producano nel territorio italiano almeno il 75% dei redditi complessivi.

Fai molta attenzione all’importanza di queste semplificazioni perché ti aiuteranno a concentrarti sulla tua attività invece di ritrovarti a riordinare scartoffie per il tuo commercialista:

• Sei esonerato dall’applicazione dell’Iva, ovvero non dovrai più includere l’Iva nelle fatture che emetti (per le prestazioni socio sanitarie in ogni caso vige l’esenzione IVA)
• Sei esonerato dall’applicazione della ritenuta d’acconto sia nelle fatture che ricevi sia in quelle che emetti verso altre imprese;
• Non devi badare alle fatture di acquisto anche se è sempre importante conservarle;
• Sei esonerato dalla fatturazione elettronica.

Per i professionisti non sono previste tasse o diritti per le comunicazioni all’Agenzia delle Entrate e all’Inps, pagherai solo il costo dell’operazione al tuo Consulente.

Se devi aprire un’impresa artigiana o commerciale dovrà essere rispettata la normativa vigente con iscrizione in Camera di Commercio ed eventuali comunicazioni all’INPS, Comune e INAIL

L’iscrizione in Camera di Commercio ha un costo di circa 35,50 euro per diritti e bolli.

L’iscrizione all’Albo Artigiani ammonta a 168 euro per la tassa di concessione governativa più circa 10 euro i diritti.

N.B. Alcune Camere di Commercio hanno abolito il costo riguardante l‘albo artigiani.

Il diritto annuale che dovrai pagare per mantenere l’iscrizione alla CCIAA è di 53 euro.

Se sarà necessaria una pratica SUAP ci saranno altri 50 euro circa di diritti.

Sono pratiche che devono essere effettuate telematicamente e puoi farlo anche in autonomia. Se vuoi il nostro aiuto non esitare a chiamarci senza alcun impegno.

La tua Partita Iva come professionista sarà operativa entro qualche ora dalla comunicazione, in caso di impresa sarà necessario più tempo in base al tipo di procedimento.

Non ha un termine di durata, potrai conservare il tuo regime di vantaggio a patto del non venir meno dei requisiti previsti per la sua fruizione.

Per la chiusura dell’attività professionale è necessaria una comunicazione all’Agenzia delle Entrate, anche in questo caso non sono previste imposte o tasse. In caso di impresa dipenderà dal tipo di azienda, ma sono procedimenti abbastanza veloci.

Operazione in regime forfettario effettuata ai sensi dell’articolo 1, commi da 54 a 89, della L. 190/2014 così come modificato dalla L. 208/2015 e dalla L. 145/2018. Senza applicazione di IVA.

Operazione in regime forfettario effettuata ai sensi dell’articolo 1, commi da 54 a 89, della L. 190/2014 così come modificato dalla L. 208/2015 e dalla L. 145/2018.

Senza applicazione di IVA e ritenuta d’acconto.

Per i contribuenti in regime di vantaggio il bollo sulla fattura è dovuto solo se il totale fattura risulta essere superiore ai 77,47 euro. L’imposta di bollo, che viene assolta inserendo la marca da bollo di due euro nell’apposito riquadro, è obbligatoria poichè le operazioni poste in essere dal professionista non sono soggette a IVA.

E’ consigliabile apporre la marca da bollo sulla fattura che verrà consegnata al cliente, oppure, se inviata tramite e-mail, sulla fattura tenuta dal professionista indicando nella copia cliente “ marca da bollo apposta sull’originale”. Sarà, inoltre, necessario inserire questa dicitura in fattura: “Imposta di bollo da 2 euro assolta sull’originale per importi maggiori di 77,47 euro”.

No, ma se non vuoi preoccuparti di versare le ritenute per conto dei tuoi fornitori ricordati di informarli tempestivamente di essere in regime forfettario.

Sì, a fine anno è sempre possibile recuperare gli acconti versati erroneamente dal tuo cliente tramite la compensazione con le imposte che dovrai pagare.

Scrivi le tue domande a info@imprenditoriamo.it

Cercheremo di chiarire i tuoi dubbi e le tue curiosità